Diversamente dai suoi libri gialli con i quali l’ex magistrato Carofiglio, si è fatto conoscere come romanziere, questo si può inserire a pieno titolo nella categoria dei romanzi brevi e, da un punto di vista tematico-concettuale in quello dei racconti generazionali.
I protagonisti della storia sono un padre ed un figlio, i quali nell’arco di due soli giorni avranno modo di affrontare i nodi irrisolti del loro rapporto, che nel corso degli anni è stato tutt’altro che semplice.
Il medico marsigliese che ha in cura il ragazzo per uno stato di epilessia, per avere la certezza che la malattia sia ormai stata sconfitta, decide di fargli sostenere un esame che il mondo della scienza ha però da tempo inserito tra quelli non solo sconsigliati, ma addirittura vietati, ovvero la “prova da scatenamento”. Padre e figlio dovranno rimanere svegli entrambi per 48 ore consecutive, il tutto senza che Antonio possa prendere le proprie medicine e senza l’ausilio di un sonno ristoratore di tanto in tanto, per evitare il quale i due dovranno prendere dei farmaci specifici che inibiscono il sonno. Questa particolare situazione porterà padre e figlio ad avere un dialogo che in passato non hanno mai avuto, a causa dei loro caratteri così diversi e della situazione familiare, che ha inciso profondamente sul rapporto che Antonio ha negli anni instaurato con entrambi i genitori.
Le tre del mattino, Gianrico Carofiglio, ed. Einaudi, 2017