Canto della pianura
Primo libro della trilogia (gli altri sono Crepuscolo e Benedizione) questo romanzo mi ha fatto scoprire e amare questo autore, Kent Haruf, al punto che ora sto leggendo tutto quanto viene tradotto in italiano. (Molto bella la traduzione di Fabio Cremonesi)
Ambientato nella cittadina di Holt in Colorado, racconta con parole semplici e scevre da giudizi la vita di alcuni abitanti: i due fratelli Ike e Bobby, il loro padre Tom Guthrie, rimasto solo dopo che la moglie, sofferente di depressione, è andata a vivere a Denver; Victoria Roubideaux, diciassettenne che si scopre incinta e viene buttata fuori di casa dalla propria madre; i fratelli McPheron, contadini e allevatori, che l’accoglieranno in casa su suggerimento di una sua insegnante, Maggie Jones. Un romanzo corale, maestoso, non a caso il titolo si riferisce ad un particolare “canto piano corale” cantanto nelle chiese cristiane e si riferisce sia all’ambientazione delle grandi pianure del Colorado sia allo stile semplice e scarno della scrittura.
Una scrittura senza inutili barocchismi e fronzoli, senza giri di parole e metafore, lo scrittore americano lavora per sottrazione fino a raggiungere il nucleo delle cose. Colpisce diritto al cuore del lettore e al centro esatto dei problemi.
Un romanzo importante, da leggere piano, senza fretta, per lasciarsi trasportare a Holt e imparare a cogliere la bellezza anche nel dolore.
Canto della pianura, Kent Haruf, ed. NN, 2015
Crepuscolo, Kent Haruf, ed. NN, 2016
Benedizione, Kent Haruf, ed. NN, 2015